Libro

Possiamo Salvare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi

Ambiente

Facebooktwittermail

Jonathan Safran Foer

Guanda, 2019

14×21,5 cm. 312 pagine

CITAZIONE DA PAGINA 149

“Possiamo indossare gli occhiali per correggere la nostra visione sulla Terra e possiamo andare nello spazio per correggere la nostra visione della Terra. Ma nessun paio di occhiali, nessun telescopio e nessun viaggio interstellare possono puntarci nella direzione giusta. Dirigiamo i nostri sguardi sulle cose che vogliamo vedere, sulle cose che ci interessano. La nostra visione è più nitida al crescere dell’interesse e per gli esseri viventi l’interesse è massimo quando hanno paura. La gente fissava la Gioconda dopo che era stata rubata”.

QUARTA DI COPERTINA

Qualcuno si ostina a liquidare i cambiamenti climatici come fake news, ma la gran parte di noi è ben consapevole che se non modifichiamo radicalmente le nostre abitudini l’umanità andrà incontro al rischio dell’estinzione di massa. Lo sappiamo, eppure non riusciamo a crederci. E di conseguenza non riusciamo ad agire. Il problema è che l’emergenza ambientale non è una storia facile da raccontare e, soprattutto, non è una buona storia: non spaventa, non affascina, non coinvolge abbastanza da indurci a cambiare la nostra vita. Per questo rimaniamo indifferenti, o paralizzati: la stessa reazione che suscitò Jan Karski, il «testimone inascoltato», quando cercò di svelare l’orrore dell’Olocausto e non fu creduto. In tempo di guerra, veniva chiesto ai cittadini di contribuire allo sforzo bellico: ma qual è il confine tra rinuncia e sacrifìcio, quando in gioco c’è la nostra sopravvivenza, o la sopravvivenza dei nostri figli? E quali sono le rinunce necessarie, adesso, per salvare un mondo ormai trasformato in una immensa fattoria a cielo aperto? Nel suo nuovo libro, Jonathan Safran Foer mette in campo tutte le sue risorse di scrittore per raccontare, con straordinario impatto emotivo, la crisi climatica che è anche «crisi della nostra capacità di credere», mescolando in modo originalissimo storie di famiglia, ricordi personali, episodi biblici, dati scientifici rigorosi e suggestioni futuristiche. Un libro unico, che parte dalla volontà di «convincere degli sconosciuti a fare qualcosa» e termina con un messaggio rivolto ai figli, ai quali ciascun genitore – non solo a parole, ma con le proprie scelte – spera di riuscire a insegnare «la differenza tra correre verso la morte, correre per sfuggire alla morte e correre verso la vita».