Libro

La terra è la mia preghiera. Vita di Gino Girolomoni, padre del biologico

Biografia, Cibo, Ambiente

Facebooktwittermail

Massimo Orlandi

EMI, 2020

14×21 – 190 pagine

RISVOLTO DI COPERTINA

«Mi considero un poeta religioso e politico, una categoria pericolosa: quegli uomini che, se individuano un obiettivo, fanno un gran casino e coinvolgono tutti quelli che avvicinano per raggiungere il sogno». Quello di Gino Girolomoni (1946-2012), contadino e mistico, marito e «monaco», è stato ritornare alla terra, rivivere l’affetto per il lavoro agricolo come contatto vivo e vivificante con il creato. Grazie a tale passione, scaturita da un cristianesimo radicale, Girolomoni ha costruito un’esistenza intessuta di opere e incontri: la rinascita di un monastero abbandonato, Montebello, ancor oggi luogo di spirito e silenzio per tanti e tante in ricerca; «Alce Nero» (oggi «Girolomoni»), la prima cooperativa agricola biologica in Italia; i dialoghi con gli amici Guido Ceronetti, Massimo Cacciari, Sergio Quinzio, Vittorio e Rosanna Messori. E, in tempi più recenti, la lotta contro gli Ogm, «la prova vivente che esiste il diavolo». Ermanno Olmi definiva «sacrale» la missione di impegno civile ed ecologico di Girolomoni. Con racconti e pagine entusiasmanti, Massimo Orlandi ci guida nella conoscenza di un autentico profeta del nostro tempo, capace di ritornare alla terra per trovare il Cielo. Un uomo che chiedeva ai suoi sodali «di smettere di esistere per cominciare a vivere». E che nel cuore portava una certezza antica: «Vedi, amico, il grano è come Gesù Cristo. Non ti tradisce mai».

QUARTA DI COPERTINA

«Mangiare non è soltanto piantare, raccogliere, trasformare e cuocere il cibo. Mangiare è dono, spiritualità, amicizia, fraternità, bellezza, calore, colore, sapienza, semplicità, compagnia» (Gino Girolomoni)

«Gino guarda sempre il mondo dalla cima di un monte. E mai dal buco della serratura» (Sergio Quinzio)