Osservatorio

Diario di un osservatore

Sguardo sulle risorse territoriali attive dopo due anni di emergenza sanitaria

Facebooktwittermail

Da alcuni anni l’Ufficio Caritas sta lavorando per consolidare la rete degli operatori della carità e, dopo due anni di emergenza sanitaria, attivando l’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse ha posto l’attenzione sulle risorse territoriali attive per capire “come siano o meno riuscite a dipanarsi durante la pandemia”. Mediante osservazioni sul campo e interviste agli operatori, Annalisa Scarlata, coinvolta nel progetto sostenuto da Caritas Italiana con i fondi 8×1000, ha prodotto alcune pagine di “diario” degli incontri con alcune di queste realtà. Dieci in tutto, una per ogni vicariato: “Ci sono realtà che hanno concretizzato il desiderio di essere di aiuto al prossimo, diventando realtà associativa costituendosi in piena emergenza sanitaria, e altre che con il covid si sono chiuse in sé stesse per ragioni sanitarie, ragioni anagrafiche e logistiche”. Un quadro variegato, come si può leggere nell’opuscolo “Diario di un osservatore” che mi trovo a sfogliare in anteprima e che è possibile leggere scaricandolo come allegato a questo articolo. Ad Albenga opera il centro di ascolto San Michele: “Dapprima conosciuta come Centro di Ascolto Caritas, è funzionante da fine anni 80, una realtà importante ad Albenga e per tutta la piana. Il centro ha da sempre lavorato in sinergia coi servizi sociali dei territori limitrofi, e con l’ufficio della Caritas diocesana. Nel momento dell’emergenza sanitaria l’associazione si trovava già in difficoltà ma anche se in numero esiguo è andata avanti a svolgere il proprio compito di assistenza verso gli ultimi attraverso la consegna a domicilio dei pacchi viveri”. Ad Alassio in piena pandemia ha aperto un nuovo centro servizi: il “Centro della Carità situato nei locali della parrocchia di San Giovanni ha iniziato la sua attività a dicembre del 2020, quindi in piena pandemia, mosso dalla volontà di essere di aiuto. È formato da un nutrito gruppo di giovani, madri e padri e dalle volontarie in pensione”. Termino con un ultimo esempio. A Pieve di Teco il centro di distribuzione viveri, “impostato sulla collaborazione e la messa a disposizione di risorse differenti e sul dialogo tra volontari e assistiti nel vivere quotidiano, nelle stradine e sotto i portici del paese”, ha un ambizioso progetto di “ristrutturazione e riqualificazione degli ampi spazi del convento dei frati Cappuccini appena sopra il centro abitato e vicino al polo scolastico che porterebbe alla creazione di uno spazio di smistamento e distribuzione di viveri e vestiario, uno spazio per la mensa e uno spazio di prima accoglienza”. Gli operatori della carità, in luoghi e modi diversi, provengono da comunità cristiane che vogliono “mostrare quanto è grande l’amore del Padre”, come scrivono i vescovi italiani nel messaggio per la Quaresima 2022: “Il Cammino sinodale sta facendo maturare nelle Chiese in Italia un modo nuovo di ascoltare la realtà per giudicarla in modo spirituale e produrre scelte più evangeliche. Per restare fedeli alla realtà e diventare al contempo costruttori di un futuro migliore, si richiede una interiorizzazione profonda dello stile di Gesù”.

 

L’Osservatorio delle povertà e delle risorse è lo strumento promosso da Caritas Italiana che permette alle comunità di conoscere da vicino le differenti forme di povertà sul territorio. Dopo un’osservazione, un ascolto e una lettura dei contesti che si muovono verso l’altro, suggerisce una possibile direzione verso cui è più utile muoversi e promuovere il cambiamento partendo dalle risorse e dalle potenzialità che già esistono nelle realtà locali. Suggerisce il dialogo e il confronto tra realtà differenti che camminano verso lo stesso obiettivo: vedere e non passare oltre, come scritto nella parabola del buon samaritano narrata dal vangelo secondo Luca.