Da alcuni anni l’Ufficio Caritas sta lavorando per consolidare la rete degli operatori della carità e, dopo due anni di emergenza sanitaria, attivando l’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse ha posto l’attenzione sulle risorse territoriali attive per capire “come siano o meno riuscite a dipanarsi durante la pandemia”. Mediante osservazioni sul campo e interviste agli operatori, Annalisa Scarlata, coinvolta nel progetto sostenuto da Caritas Italiana con i fondi 8×1000, ha prodotto alcune pagine di “diario” degli incontri con alcune di queste realtà. Dieci in tutto, una per ogni vicariato: “Ci sono realtà che hanno concretizzato il desiderio di essere di aiuto al prossimo, diventando realtà associativa costituendosi in piena emergenza sanitaria, e altre che con il covid si sono chiuse in sé stesse per ragioni sanitarie, ragioni anagrafiche e logistiche”. Un quadro variegato, come si può leggere nell’opuscolo “Diario di un osservatore” che mi trovo a sfogliare in anteprima e che è possibile leggere scaricandolo come allegato a questo articolo. Ad Albenga opera il centro di ascolto San Michele: “Dapprima conosciuta come Centro di Ascolto Caritas, è funzionante da fine anni 80, una realtà importante ad Albenga e per tutta la piana. Il centro ha da sempre lavorato in sinergia coi servizi sociali dei territori limitrofi, e con l’ufficio della Caritas diocesana. Nel momento dell’emergenza sanitaria l’associazione si trovava già in difficoltà ma anche se in numero esiguo è andata avanti a svolgere il proprio compito di assistenza verso gli ultimi attraverso la consegna a domicilio dei pacchi viveri”. Ad Alassio in piena pandemia ha aperto un nuovo centro servizi: il “Centro della Carità situato nei locali della parrocchia di San Giovanni ha iniziato la sua attività a dicembre del 2020, quindi in piena pandemia, mosso dalla volontà di essere di aiuto. È formato da un nutrito gruppo di giovani, madri e padri e dalle volontarie in pensione”. Termino con un ultimo esempio. A Pieve di Teco il centro di distribuzione viveri, “impostato sulla collaborazione e la messa a disposizione di risorse differenti e sul dialogo tra volontari e assistiti nel vivere quotidiano, nelle stradine e sotto i portici del paese”, ha un ambizioso progetto di “ristrutturazione e riqualificazione degli ampi spazi del convento dei frati Cappuccini appena sopra il centro abitato e vicino al polo scolastico che porterebbe alla creazione di uno spazio di smistamento e distribuzione di viveri e vestiario, uno spazio per la mensa e uno spazio di prima accoglienza”. Gli operatori della carità, in luoghi e modi diversi, provengono da comunità cristiane che vogliono “mostrare quanto è grande l’amore del Padre”, come scrivono i vescovi italiani nel messaggio per la Quaresima 2022: “Il Cammino sinodale sta facendo maturare nelle Chiese in Italia un modo nuovo di ascoltare la realtà per giudicarla in modo spirituale e produrre scelte più evangeliche. Per restare fedeli alla realtà e diventare al contempo costruttori di un futuro migliore, si richiede una interiorizzazione profonda dello stile di Gesù”.
L’Osservatorio delle povertà e delle risorse è lo strumento promosso da Caritas Italiana che permette alle comunità di conoscere da vicino le differenti forme di povertà sul territorio. Dopo un’osservazione, un ascolto e una lettura dei contesti che si muovono verso l’altro, suggerisce una possibile direzione verso cui è più utile muoversi e promuovere il cambiamento partendo dalle risorse e dalle potenzialità che già esistono nelle realtà locali. Suggerisce il dialogo e il confronto tra realtà differenti che camminano verso lo stesso obiettivo: vedere e non passare oltre, come scritto nella parabola del buon samaritano narrata dal vangelo secondo Luca.