Storia della Caritas Diocesana

Opere segno suggerite dai bisogni del territorio

Lo sviluppo negli anni Ottanta della Caritas diocesana e la recente riorganizzazione

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La Caritas Diocesana di Albenga-Imperia, negli anni ‘80 e ’90, ha avviato molte “opere segno”. Ad Albenga è stato aperto lo sportello del Centro di Ascolto Caritas e l’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse è stato uno strumento utile per conoscere meglio la situazione del territorio. Sono stati anni di immigrazione. La piana di Albenga, dove sono presenti numerose azienda agricole, era vista da molti immigrati, specialmente del Nord Africa, come ricca di opportunità per trovare un lavoro che non richiedesse troppe qualifiche. A questi lavoratori “extra-comunitari” (tutti uomini) molti guardavano con diffidenza, in alcuni casi con ostilità. I volontari del nuovo Centro di Ascolto Caritas di Albenga si impegnavano invece nel dare loro consulenza e nell’offrire gli aiuti di prima emergenza: alimenti e vestiario (con i servizi di Distribuzione Viveri e Guardaroba), alloggio di emergenza (il Dormitorio di prima accoglienza in Piazza Fraudero con il servizio mensa per gli ospiti), l’alloggio per i lavoratori in cerca di abitazione (il Dormitorio di seconda accoglienza a Campochiesa d’Albenga). Nello stesso tempo, l’Ufficio Caritas organizza incontri con le comunità parrocchiali per promuovere lo “stile Caritas”, cercare volontari per il Centro di Ascolto e i servizi attivi e incoraggiare la nascita di gruppi Caritas Parrocchiali. Inoltre, la Caritas curava la formazione dei volontari con appositi cicli di incontri. Negli stessi anni, presso la chiesa di Cristo Re a Imperia era operativo un Centro di Ascolto e Servizi (distribuzione viveri, vestiario, dormitorio), mentre a Civezza, qualche anno dopo, apre “Casa Madre Ada” per accogliere le donne con bambini che cominciavano ad arrivare in Italia. Il contributo dei fondi messi a disposizione da Caritas Italiana è stato fondamentale per rendere possibile queste “opere segno”, a cui va aggiunta la “Casa della Carità” in Via Berio a Imperia. L’edificio è stato costruito a partire da un’unità immobiliare e su un appezzamento di terreno donati dalla Parrocchia di San Giovanni Battista e, dal 22 dicembre 2016, appartiene alla Diocesi di Albenga-Imperia. Il vescovo diocesano monsignor Guglielmo Borghetti, nel marzo 2017, ha assegnato alla struttura il nuovo nome di “Locanda del Buon Samaritano”. In esso operano in convenzione l’Associazione Santa Teresa (Centro di Ascolto, servizio mensa e docce) e “Casa Madre Ada”. Il triennio 2015/2018 vede la Caritas Diocesana coinvolta in un processo per appropriazione indebita, che si chiude con l’assoluzione da tutte le accuse, tranne don Renato Rosso; a lui viene riconosciuta l’assenza di dolo per i reati contestati, tranne per uno dove essendoci dolo viene condannato a 8 mesi (pena sospesa). Nel 2021, si conclude un ciclo di riorganizzazione e risanamento, e i responsabili dell’Ufficio Caritas Diocesana possono esprimersi in termini positivi: «Dopo sei anni dalla riunione del Consiglio Direttivo della Caritas diocesana, che aveva fotografato la situazione dell’Ufficio Caritas mediante la compilazione di un questionario, il 13 dicembre 2021 ai membri del Direttivo è stato chiesto di compilare il medesimo questionario. Con grande soddisfazione la nuova fotografia è stata ampiamente positiva, a conferma del buon lavoro svolto». Si possono quindi rilanciare gli obiettivi per il futuro: «L’Ufficio Caritas dovrà mettere il lavoro di rete tra gli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni, insieme alla preghiera e la lettura della Parola di Dio, la formazione del volontariato, l’educazione all’ascolto non superficiale del fratello nel bisogno, la promozione di uno stile evangelico e comunitario di carità, che tocca anche il cambio degli stili di vita». (4. Fine)

LEGGI SU PONENTE7 12 novembre 2023