La diocesi di Albenga-Imperia presente alle celebrazioni

Roma, 50 anni di Caritas Italiana

Papa Francesco "Continuate a coltivare sogni di fraternità e ad essere segni di speranza"

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Una rappresentanza della Caritas della diocesi di Albenga-Imperia era presente alle celebrazioni per il cinquantesimo di fondazione della Caritas Italiana tenute a Roma il 25 e 26 giugno 2021. Nella basilica di San Paolo fuori le mura, venerdì pomeriggio è intervenuto S.Em.za card. Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e presidente di Caritas Internationalis. Il porporato nella sua riflessione afferma che i doni dello Spirito non devono diventare “un’occasione per sentirsi superiori agli altri” o per realizzare i propri interessi personali, affinché non si ceda alla tentazione di “gonfiare il proprio ego”, servendo il prossimo solo per “farsi ammirare”, “con ipocrisia”. L’Amore ci rende “pazienti e comprensivi, rispettosi e umili” nei confronti di chi soffre. “La sofferenza ci rende fratelli”, aggiunge il Cardinale Tagle, ricordando anche i tanti operatori della Caritas che si sono prodigati in tempo di pandemia da Covid-19. Sabato mattina, all’interno dell’aula Paolo VI, in attesa dell’arrivo di Papa Francesco c’è stato un momento di fraternità e di riflessioni condivise tra le tante vissute dalle 220 Caritas diocesane dislocate su tutto il territorio della Penisola. Per la Delegazione Regionale della Liguria è intervenuto Maurizio Marmo della caritas di Ventimiglia Sanremo e ha condiviso l’esperienza avviata nel 2016: quando il Ministero ha chiuso il centro di accoglienza, visto il continuo arrivo di persone in transito costrette ad accamparsi all’aperto, senza alcuna assistenza, senza la possibilità di lavarsi o di accedere a servizi igienici, in accordo con il Vescovo diocesano Mons. Suetta e con il Parroco don Rito Alvarez la Chiesa di Sant’Antonio è stata aperta all’accoglienza, iniziando così il progetto “Ventimiglia CONfine solidale”. Nel suo discorso Papa Francesco ha ringraziato il Signore per il cammino fatto da Caritas Italiana in questi cinquant’anni e per rinnovare, con il suo aiuto, lo slancio e gli impegni. Il Papa ha indicato tre vie, tre strade su cui proseguire il percorso con gioia: partire dagli ultimi (“Se noi non siamo capaci di guardare negli occhi i poveri, di guardarli negli occhi, di toccarli con un abbraccio, con la mano, non faremo nulla. È con i loro occhi che occorre guardare la realtà, perché guardando gli occhi dei poveri guardiamo la realtà in un modo differente da quello che viene nella nostra mentalità”), custodire lo stile del Vangelo (“La via del Vangelo ci indica che Gesù è presente in ogni povero. Ci fa bene ricordarlo per liberarci dalla tentazione, sempre ricorrente, dell’autoreferenzialità ecclesiastica ed essere una Chiesa della tenerezza e della vicinanza, dove i poveri sono beati, dove la missione è al centro, dove la gioia nasce dal servizio”), sviluppare la creatività (“Non lasciatevi scoraggiare di fronte ai numeri crescenti di nuovi poveri e di nuove povertà. Ce ne sono tante e crescono! Continuate a coltivare sogni di fraternità e ad essere segni di speranza. Contro il virus del pessimismo, immunizzatevi condividendo la gioia di essere una grande famiglia”).